Oggi quando si parla di occhiali, che sia da vista o da sole, si pensa a un oggetto di tendenza ancor prima di considerarlo come un ausilio. Gli occhiali sono diventati un vero e proprio accessorio da abbinare ai vari look in base alla loro forma e colore.
Ma quand’è avvenuta questa evoluzione? E soprattutto, quando sono nati gli occhiali?
Gli occhiali da vista innanzitutto vengono considerati la quinta invenzione più importante della storia dell’uomo (quasi al pari della scoperta del fuoco e della ruota) e trova delle origini antiche.
Il primo ad ipotizzare che un paio di lenti levigate potessero essere un aiuto a chi avesse avuto problemi visivi fu l’astronomo e studioso arabo Ibn Al-Heitam (965-1040 d.C. ca). Tuttavia il suo “libro dell’ottica” fu tradotto in latino solo nel 1240 d.c. e cominciò ad essere apprezzato soprattutto all’internodella comunità monastica. Qui infatti le idee di Ibn Al-Heitam presero forma: alcuni monaci italiani svilupparono una lente semi-sferica fatta di cristallo di rocca e quarzo, in grado di ingrandire le lettere se poggiata su una pagina scritta. Queste “pietra da lettura” furono di grande aiuto ai monaci anziani che soffrivano di presbiopia. Non possiamo definirle come dei veri e propri occhiali ma quanto più come delle lenti di ingrandimento. L’invenzione è da attribuire precisamente ad un frate del monastero di Santa Caterina di Pisa, Alessandro Della Spina.
Il passo successivo verso la nascita degli occhiali da vista si ebbe nel XIII secolo a Murano, una piccola isoletta a nord di Venezia, considerata uno dei centri della lavorazione del vetro. È qui che per la prima volta i cristallieri riuscirono a molare due lenti convesse e a incastonarle in due cerchi di legno uniti da un segmento e un rivetto: prende così forma l’idea dell’occhiale moderno ahimè privo di alcun elemento che lo potesse tenere fisso sul naso. Chi voleva indossarli doveva avere la mano ferma per poter guardare attraverso la doppia lente.
Nonostante non fossero così pratici, rappresentavano però la miglior soluzione per il comfort visivo e il loro utilizzo era molto diffuso, tanto che Tommaso di Modena li raffigurò nel 1352 negli affreschi della sala del Capitolo del convento domenicano di San Nicolò a Treviso.
Gli occhiali per i giovani
Se i primi occhiali erano volti a risolvere i problemi legati alla presbiopia, nel XV secolo assistiamo alla comparsa di un nuovo tipo, «adatto alla vista da lontano, dunque ai giovani», come annunciava il duca di Milano in una lettera del 1462 alludendo alle lenti concave che correggevano la miopia. Si tratta quindi di un modello da indossare tutto il giorno, non solo per occupazioni puntuali come lalettura e la scrittura. Da qui si iniziò a dedicare più attenzione a come sorreggere gli occhiali senza doverli tenere in mano. Si avanzarono varie ipotesi, da un cappello provvisto di fili dai quali pendevano gli occhiali fino a una fascia di cuoio che reggeva le lenti intorno alla testa.
Anche i materiali utilizzati per la realizzazione degli occhiali vennero modificati: si cominciò a lavorare pelle, guscio di tartaruga, corno, stecca di balena, ferro, argento e bronzo affinchè fossero sempre più resistenti e in un certo modo “artistici”.
Ma gli occhiali che vediamo e indossiamo oggi cominciarono a prendere forma solo nel XVIII secolo. È nel 1730 A Londra che inizia la fabbricazione dei primi occhiali con aste: la loro presenza è confermata da una brochure promozionale dell’ottico inglese Scarlett, in cui mostra l’esistenza di occhiali dotati di un ponte sul naso e di un paio di aste che tenessero le lenti ferme poggiando dietro le orecchie. In questo periodo, lo studio dei dettagli e il design alla moda ha portato a una vera e propria cultura dell’occhiale, vedendo nascere anche versioni più particolari come l’occhialino, il fassamano (gli occhialetti da lettura) e il monocolo.
Negli stessi anni si iniziarono a studiare i difetti visivi e prescrivere lenti adatte al difetto di vista: nacquero cosi i primi oculisti.
La prima industria di occhiali nacque nel 1878 in Italia a Calalzo di Cadore e fu fondata da Angelo Frescura. Da quel momento ad oggi, gli occhiali sono entrati nella vita quotidiana di tutti diventando una vera e propria icona di stile.
Chi ha inventato gli occhiali da sole?
Gli occhiali da sole sono certamente un invenzione più recente ma affondano le proprie radici molto tempo fa. I primi prototipi furono creati dagli Inuit per proteggersi dal riflesso della neve e dal ghiaccio. Si trattava di montature senza lenti vere e proprie, in legno o ossa animali (di tricheconella maggior parte dei casi) con una fenditura che consentiva una vista piccola ma senza riverberi esterni.
Qualcosa di simile lo ritroviamo anche nel periodo dell’Antica Roma, dove l’imperatore Nerone era solito usare uno smeraldo per osservare lo spettacolo dei gladiatori in modo da ottenere un effetto di sollievo dai riflessi dei raggi del sole.
Allo stesso modo in Cina verso il 1200 si usavano delle lenti color fumo prodotte con materiale quarzo: queste venivano utilizzate specialmente nelle aule di giustizia e consentivano ai giudici di non lasciar trapelare espressioni o emozioni dallo sguardo prima di emettere la sentenza.
Ma gli occhiali da sole simili a quelli odierni comparvero nel ‘700: a Venezia troviamo infatti montature con lenti verdi usate dalla nobiltà, che si spostava in gondola sui canali, per proteggere gli occhi dai riverberi del sole sull’acqua. In realtà i “vetri da gondola” proteggevano ancora a loro insaputa perfettamente dai raggi UV.
Gli occhiali da sole colorati in realtà sono nati per caso. Nel 1725 l’artigano inglese James Ayscough cominciò a compiere dei piccoli studi sugli occhiali da vista e sulle lenti colorate. Lo scienziato, infatti, riteneva che alcune lenti colorate, come di verde o di blu, potessero avere un grande potere e aiutare le persone non vedenti o con difetti di vista, a poter correggere ciò e vedere sempre meglio.
Il Novecento
A inizio Novecento in tutta Europa cominciò a diffondersi la sifilide, patologia che portava a un aumento della sensibilità alla luce. I medici iniziarono così a prescrivere ai propri pazienti l’utilizzo di occhiali dotati di lenti color marrone o color ambra. I malati notarono che le lenti colorate erano in effetti capaci di alleviare la sofferenza degli occhiprovocata dalla luminosità del sole. Così, ben presto anche le persone che non soffrivano di sifilide scelsero di utilizzare gli occhiali con lenti colorate, che divennero accessori comuni nella vita quotidiana, indispensabili nelle giornate estive più assolate ma non solo.
Solo nel XX secolo, poi, le lenti colorate vennero prodotte proprio per schermare i raggi solari.
Il luogotenente americano John A. Macreadyriportò un danno alla vista dopo un volo in mongolfiera e chiese alla Bausch & Lombdi creare un modello di lenti che proteggessero la vista dei piloti. Dopo importanti sviluppi tecnologici, infatti, anche i piloti militari, potendo spingersi sempre più in alto con i loro aerei, trovarono seri problemi a causa della forte luce solare.
Nel 1929 nasce grazie a Sam Foster la prima azienda di occhiali, non più solo per i militari. Si diffondono in maniera più massiccia dagli anni 30, ovvero quando iniziano ad apparire sulle riviste di moda femminili gli occhiali da sole (in celluloide bianca e lenti blu) per proteggere la vista dalla luce del sole, dai riflessi dell’acqua del mare, ma anche dal bianco della neve durante l’inverno. Nel 1936 grazie alle ricerche di Edwin H. Land, fondatore della Polaroid Corporation, il primo occhiale polarizzato.
Nel 1938 la rivista Life definisce gli occhiali da sole come “il principale affetto delle donne in tutti gli Stati Uniti”.
Il vero boom si ha negli anni ’50 quando le lenti cominciano a colorarsi di mille sfumature, spesso in sintonia con gli abiti, e l’evoluzione delle forme inizia a tendere al sofisticato e al kitsch. Compaiono modelli a gatta, a farfalla, decorazioni di strass, perle e montature sempre più colorate.
Dai primi del 900 fino ad arrivare ai giorni nostri, attraverso le sue mille evoluzioni, gli occhiali da sole diventano l’accessorio immancabile nella vita di tutti quanti.
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